“Il ruolo della Chiesa albanese e lo stato di missione dell’Albania del Sud a venticinque anni dalla visita di San Giovanni Paolo II”

S.E. mons Giovanni Peragine, Vescovo dell’Amministrazione Apostolica dell’Albania meridionale, ha preso parte ai lavori dell’assemblea generale CEI,  dal 21 al 24 maggio, presentando una relazione sullo stato di missione in Albania meridionale.  

“L’intero paese albanese, ormai meta di turismo per tanti europei e operatori economici italiani, rappresenta una sfida per l’intera Chiesa in Albania. [..] A 25 anni dalla visita del Papa San Giovanni Paolo II, durante la quale ricostituì la gerarchia ecclesiale, [..] è chiamata a prendere coscienza della sua identità missionaria nel suo stesso paese. È necessario che le singole diocesi si aprano verso una evangelizzazione più globale attraverso una equa distribuzione delle ricchezze spirituali e condivisione delle precarietà. La sua testimonianza sarà efficace e incisiva solo se si intraprenderanno nuovi e concreti percorsi di missionarietà [..] Ma per innescare questo processo la Chiesa in Albania ha ancora bisogno dell’aiuto delle Chiese di antica tradizione cristiana. La scarsità del clero locale ci porta ancora una volta a lanciare un appello alle diocesi italiane ed europee affinché si mettano realmente in uno “stato di missione” ed “uscire” dalle abitudini, spesso egoistiche e dalle passività di vecchi schemi ed “entrare” in quella gioia del Vangelo che, anche attraverso le difficoltà, aiuta a capire che il Regno si costruisce cogliendo l’incoraggiamento ad andare oltre” . 

La relazione si chiude con un invito ad una fruttuosa collaborazione tra la Chiesa di antica tradizione e le giovani Chiese nei paesi in via di sviluppo, anche per sviluppare insieme percorsi di formazione alla missionarietà.